Ovviamente non si tratta di una parolaccia ma sicuramente non è una buona notizia. Si tratta di una norma che da luglio è in vigore anche in Italia. Dal primo gennaio 2016, se le banche saranno in default, potranno attingere dai conti correnti sopra i 100mila euro, dalle azioni e dalle obbligazioni dei propri clienti-risparmiatori. "È una misura inaccettabile - tuona il presidente dei deputati azzurri, Renato Brunetta - è un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese, e solo nell’interesse delle grandi banche".
Il cosiddetto bail out, il salvataggio dall’esterno tramite le casse pubbliche, viene infatti sostituito dal bail in, ovvero il salvataggio delle banche attingendo a risorse interne, con prelievi anche dai correntisti. Una misura che scatta in automatico nel caso di una crisi bancaria. Dal primo gennaio dell'anno prossimo i problemi degli istituti di credito dovranno essere risolti internamente ricorrendo ai depositi superiori ai 100mila euro, oltre che agli azionisti e agli obbligazionisti meno assicurati. "Il governo - si legge - valuterà l'opportunità di stabilire modalità applicative del bail in coerenti con la forma societaria cooperativa".