Anche le parrocchie possono essere destinatarie delle erogazioni liberali detraibili ai sensi degli artt. 15, comma 1, lettera h), e 100, comma 2, lettera f), del Tuir: la conferma è contenuta nella Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate 11 luglio 2017, n. 89/E , che ribadisce quanto già espresso nella Risoluzione 14 giugno 2007, n. 133/E.
Ricordiamo che le parrocchie:
sono enti riconosciuti che acquistano la personalità giuridica dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale che conferisce alle singole diocesi e parrocchie la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto;
non perseguono finalità di lucro (in tal senso si rinvia anche alla Risoluzione 5 aprile 2005, n. 42/E).
Ai fini del riconoscimento del beneficio fiscale, la donazione dev'essere effettuata tramite banca, ufficio postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Per l'ipotesi in cui la parrocchia operi in un ambito culturale rientrante nell'ambito applicativo del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (ad esempio perchè intende realizzare interventi su un bene culturale di interesse storico-artistico), si applicano le Circolari del Ministero dei beni e delle attività culturali 22 dicembre 2005, n. 183 e 19 febbraio 2007, n. 38: con detti documenti, in particolare, venivano fornite precisazioni in merito al contenuto dell'apposita convenzione (che ai fini dell'art. 100, comma 2, lettera f), del Tuir poteva essere sostituita da un progetto dettagliato dell'iniziativa culturale che si intende sostenere).
Successivamente è intervenuto l’art. 40, comma 9, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modifiche dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, ai sensi del quale la documentazione e le certificazioni richieste per usufruire delle detrazioni e deduzioni in commento, sono sostituite da un’apposita dichiarazione sostitutiva di atto notorio, da presentarsi al Mibac. Sul punto, si rinvia alla Circolare del Ministero dei beni e delle attività culturali 11 giugno 2012, n. 222.